Sono colmo di immensa gioia nel condividere con tutti voi questa meravigliosa notizia.
Tuttavia, insieme ai grandi doni sorgono anche grandi responsabilità.
In quanto discepoli diretti e indiretti di Lama Gangchen Rinpoche, abbiamo il sacro dovere di sostenere e proteggere questo bambino, permettendogli di fiorire nel migliore dei modi in cui ogni bambino possa crescere.

Data la sua tenera età, dobbiamo essere attenti a non gravare le sue giovani spalle con l’aspettativa che lui sia qualcuno di diverso da chi naturalmente è in questo momento.
Dobbiamo guardarci dal proiettare le nostre speranze e i nostri desideri su un bambino, permettendogli invece di crescere con gioia e salute insieme alla sua famiglia in un ambiente amorevole.

Rinpoche mi ha istruito con chiarezza sul fatto che avrei dovuto prendermi cura della sua reincarnazione, nello stesso modo in cui lui si è preso cura di me: come un padre e una madre si prendono cura del proprio figlio. Mi disse: “Ho profondo rispetto per te, riconoscendo in te la reincarnazione di uno dei miei maestri. Tuttavia, non ti ho messo in una posizione che richiedesse una eccessiva venerazione.”
Usando un modo di dire tradizionale tibetano, aggiunse: “Non ti ho avvolto nel broccato, e allo stesso modo, tu non dovrai farlo con la mia reincarnazione. Ti ho sostenuto e ti ho permesso di manifestare le tue qualità innate, coltivando i semi che portavi nel tuo flusso mentale dalle vite precedenti. Devi fare la stessa cosa per me in futuro.”

Il motivo per cui riconosciamo un Tulku e ci prendiamo cura di lui è che il continuum mentale prosegue di vita in vita, portando con sé tutte le impronte e le qualità profonde. Anche se queste impronte matureranno e si tratta dello stesso continuum mentale di vita in vita, la mente grossolana e il corpo da una vita all’altra sono diversi. Non è la stessa persona, quindi non dovremmo aspettarci che una reincarnazione sia la continuazione della stessa persona della vita precedente.

Dobbiamo tutti permettere a Francesco Naropa di essere autenticamente se stesso, di rivelare e manifestare le sue qualità naturali. Preghiamo e auspichiamo che, a tempo debito, scelga liberamente di abbracciare il ruolo di Lama, guidando gli esseri senzienti sul sentiero verso l’illuminazione attraverso i preziosi insegnamenti del Dharma.