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Borobudur

Tempio del Cielo sulla Terra

“Ad Albagnano vorrei creare un luogo sacro,
un luogo che, donandoci una speciale benedizione, ci aiuti a praticare
il cammino spirituale e a risvegliare le nostre qualità interiori.”

T.Y.S. Lama Gangchen Rinpoche

 


La storia

Nel 1963 Lama Gangchen Rinpoche lasciò il Tibet per trasferirsi come rifugiato in India, dove concluse i suoi studi di filosofia e meditazione buddhista e di medicina tibetana. Da allora si dedicò alla guarigione del corpo e della mente, delle persone che incontrava, seguendo gli insegnamenti di Buddha Shakyamuni.
Più tardi, negli anni ‘70, ebbe chiare visioni che gli mostrarono l’importanza di stabilirsi in un luogo con alle spalle cinque montagne e davanti un lago.

Nei primi anni lo cercò in India e Nepal poi, negli anni ‘80, si trasferì in Occidente e continuò a cercarlo in Grecia, Italia e Brasile. Solo nel 1999, dopo aver cominciato a ricostruire il suo monastero d’origine in Tibet, tenendo così fede al suo impegno, trovò Albagnano, un luogo con tutte quelle caratteristiche.
Nello stesso anno fondò l’Albagnano Healing Meditation Centre, in tibetano chiamato Gangchen Choepel Ling.

Tempio buddhista tibetano

Lama Gangchen Rinpoche diceva chiaramente di non voler costruire un tempio per sé, ma per tutte le persone delle generazioni presenti e future. Credeva fermamente che ci fosse bisogno di luoghi dedicati al rilassamento, alla guarigione, allo studio, alla preghiera e alla meditazione, luoghi in cui trovare le condizioni per coltivare le proprie qualità e raggiungere uno stato di pace più profondo.

Il tempio, un’imponente struttura circolare simile a un mandala, si ispira all’architettura sacra buddhista tibetana e allo stupa-mandala di Borobudur, monumento costruito nell’VIII secolo sull’isola di Giava, in Indonesia. Il nome che Lama Gangchen gli diede fu Borobudur – Tempio del Cielo sulla Terra che significa ‘il luogo dove ci si incontra con il Sacro’.

L’architettura sacra

Le indicazioni per la progettazione del Tempio sono state date direttamente da Lama Gangchen Rinpoche e realizzate nei dettagli, con grande dedizione, da Lama Michel Tulku Rinpoche. Tutti gli stadi della costruzione hanno seguito la tradizione spirituale e religiosa buddhista tibetana. I lavori sono stati accompagnati da diverse cerimonie di benedizione con lama e monaci.

Il tempio rispetta pienamente l’architettura sacra della tradizione buddhista tibetana. Una grande quantità di oggetti benedetti e mantra stampati sono stati inseriti nelle pareti e negli ornamenti simbolici collocati all’esterno dell’edificio.
Sul tetto svettano i dodici stendardi della vittoria detti gyaltsen, cilindri metallici decorativi che contengono sostanze preziose, rotoli di mantra e incenso. I gyaltsen, che rappresentano la vittoria sull’ignoranza, l’egoismo, l’odio, l’insoddisfazione e gli altri ‘veleni mentali’, sono utilizzati tradizionalmente per proteggere l’ambiente e diffondere le benedizioni in tutte le direzioni.
In cima al tetto si trova l’imponente genjira, simbolo dell’obiettivo finale del tempio: lo sviluppo delle proprie qualità e il raggiungimento della pace interiore. Anch’esso è pieno di reliquie e oggetti sacri.

Bioedilizia

La costruzione del tempio è avvenuta nel massimo rispetto della natura e, ove possibile, sono stati usati materiali naturali e di provenienza locale. Oltre al piano terra già esistente, l’intera struttura è realizzata in legno. L’edificio ha un’alta efficienza energetica: utilizzando il sughero per l’isolamento – e non i materiali plastici – esso ‘respira’ e allo stesso tempo è ben isolato dal caldo e dal freddo. I sistemi di riscaldamento e raffreddamento si avvalgono dell’energia geotermica e sono stati installati pannelli fotovoltaici che rendono il tempio altamente autosufficiente.

All’interno del tempio

Il tempio è aperto al pubblico, oltre che per il culto, anche come luogo per riflettere e rilassarsi o semplicemente da visitare.
Al piano terra si trova il gompa, la sala principale, luogo dedicato agli insegnamenti, alla meditazione e alla preghiera. Al centro della sala si erge un’imponente colonna contenente 100.000 cristalli di rocca che rappresentano la nostra natura pura, ossia il nostro potenziale di raggiungere la pace interiore.
Le pareti sono completamente decorate con dipinti tradizionali buddhisti, simili a quelli presenti nei più importanti monasteri tibetani. Sul soffitto è possibile ammirare ‘l’oceano di mandala’: 108 mandala circolari e un mandala centrale a pianta quadrata che simboleggiano i percorsi per sviluppare la pace interiore, l’amore, la compassione e la saggezza.

La sala di preghiera ospita le grandi statue dei cinque principali buddha maschili e femminili: essi rappresentano le qualità che tutti possono sviluppare superando i propri veleni mentali. Queste statue in pietra lavica, scolpite in Indonesia, sono state dipinte da artisti locali con colori naturali.

1º PIANO

TARA GOMPA
Al primo piano, sul lato sud, una sala luminosa e accogliente è dedicata a Tara, manifestazione femminile dell’illuminazione. È uno spazio per la preghiera, la meditazione, gli insegnamenti e le conferenze.

YOGA ROOM
Sul lato nord dello stesso piano, una sala dedicata a corsi, seminari e attività fisiche come yoga, Qi gong e arti marziali.

MUSEO
Al primo piano c’è anche il Museo della Cultura della Pace. Attualmente ospita una biografia illustrata con i punti salienti della vita straordinaria di Lama Gangchen Rinpoche.
È progettato per diventare uno spazio multimediale per mostre su vari temi, legati allo sviluppo spirituale e alla pace.

2º PIANO

SALA DI MEDITAZIONE Sul lato sud, affacciata sul lago, un’ampia sala dedicata ai ritiri spirituali e alla meditazione.

BIBLIOTECA Sul lato nord, si incontra una biblioteca buddhista. Ospiterà una collezione di preziosi libri tibetani antichi insieme alle loro traduzioni nelle lingue occidentali oltre a testi moderni di filosofia e pratica buddhista e altre discipline come le medicine tradizionali orientali, la storia, l’antropologia e la pedagogia. Sarà un ‘rifugio’ per chi desideri un luogo di pace per lo studio e la lettura.

Su questo piano c’è anche una stanza di preghiera, tradizionalmente presente in ogni monastero, dedicata al Dharmapala, simbolo della protezione degli insegnamenti spirituali e della pace nel mondo.

All’interno del tempio si trovano molti oggetti sacri provenienti da diversi paesi come Tibet, Cina, India, Nepal, Myanmar, Sri Lanka, Tailandia, Cambogia, Vietnam e Corea.

Il tempio dispone di un sistema all’avanguardia per la traduzione simultanea, la proiezione di video e lo streaming, che consente a persone di tutto il mondo di seguire le attività in diretta.

“Venire in contatto con un luogo sacro crea condizioni che ci permettono
di rilassarci, di guarire e di trasformare positivamente la nostra mente”

T.Y.S. Lama Gangchen Rinpoche

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